lunedì 24 febbraio 2020

SEMINARIO SUL SUICIDIO STRADALE

di Angelo Carriere (5ACT)


Nella giornata di lunedì 3 febbraio 2020 le classi quinte dell’istituto ITST Enrico Fermi sono state invitate a prendere parte ad un seminario riguardante il suicidio stradale analizzando i metodi di prevenzione e le strategie di intervento.

Un incontro voluto fortemente, organizzato tenendo conto anche della giornata nazionale in memoria delle vittime di incidenti stradali. Non a caso gli organizzatori, di cui si tratterà dopo, hanno ritenuto opportuno sensibilizzare ragazzi e ragazze delle classi quinte; è proprio questa l’età infatti (18-19 anni) quella in cui i giovani iniziano per la maggior parte a guidare immettendosi quindi in una rete che deve mantenere alti i livelli di sicurezza al fine di evitare il maggior numero di incidenti, che questi siano gravi o meno.
L’incontro ha avuto inizio, presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Ribezzo”, alle ore 10, dopo delle brevi presentazioni da parte del Sindaco di Francavilla Fontana Antonello Denuzzo, del dott. Antonio Cito (comandante della polizia municipale), del dott. Vincenzo Tagliente (medico presso l’Unità Operativa Recupero e Rieducazione Funzionale del San Raffaele di Ceglie Messapica), della preside del nostro istituto e di altri individui vittime di incidenti stradali, ha preso la parola il tenente dei Carabinieri di Francavilla Fontana Andrea Grasso che, dopo l’intervento preliminare del sindaco, ha cercato di sensibilizzare noi ragazzi riportando alcuni dati sugli incidenti stradali e raccomandando i giovani tutti di mantenere sempre alta l’attenzione alla guida che può facilmente calare in giovane età a seguito di comportamenti inadeguati e irresponsabili prima di mettersi al volante. Il tenente, durante il suo intervento, ha voluto mettere in risalto per lo più l’importanza di non fare uso di alcol o sostanze stupefacenti soprattutto se si deve guidare, in modo da non recare danno prima di tutto a se stessi, ma sicuramente anche agli altri utenti della strada, che altrimenti potrebbero trovarsi in pericolo senza un reale motivo. La responsabilità, a detta del Tenente, è un fattore molto importante ed è quindi fondamentale non fare uso di sostanze che alterino le nostre percezioni sensoriali tali da metterci in pericolo. Il tenente Grasso, prima di passare la parola al dott. Antonio Cito, ha illustrato i motivi principali per i quali si rilasciano i verbali (più di 300 al mese nel 2019) o per i quali l’Arma procede a delle querele e quindi a dei processi in tribunale veri e propri (30 l’anno scorso) questo al fine di sensibilizzare ulteriormente noi alunni e metterci in guardia da scelte sbagliate (assunzione di sostanze o attività illecite) che potrebbero costare caro (sia economicamente che moralmente).
Riagganciandosi al discorso del sindaco Denuzzo, il comandante della Polizia Municipale, Antonio Cito, ha voluto sottolineare l’importanza di mantenere le nostre strade sempre accessibili a tutti, dato che stando ai dati sono molti i francavillesi che, purtroppo, tralasciano varie norme del codice stradale bloccando, ad esempio, le discese apposite per i disabili, comportando, in questo modo, un forte disagio per queste persone e non solo. Il comandante ha parlato di un aumento della percentuale degli incidenti, la municipale di Francavilla, infatti, è chiamata ad intervenire in media una volta al giorno per incidente stradale ed inoltre il comandante ha voluto sottolineare anche un aumento degli incidenti mortali che, purtroppo, in un piccolo centro come Francavilla diventano sempre di più una realtà.
Allo stesso modo la preside del nostro istituto ha voluto raccomandare i ragazzi ad un corretto utilizzo dell’automobile affermando che questa può diventare una vera e propria arma nelle mani di chi non sa controllarla (o spesso di chi non sa controllare se stesso).
Meno statistico ma pur sempre concreto è stato l’intervento del sindaco che, ancor prima del tenente dei Carabinieri, ha voluto aprire il dibattito trattando proprio l’inciviltà di chi non si cura delle infrastrutture appositamente create al fine di ridurre i disagi per molti individui (tra cui anche genitori con passeggini o anziani). 
Importante, interessante ed approfondito è stato poi l’intervento del dott. Tagliente che, servendosi di una presentazione Power Point, ha in un primo momento evidenziato tutto ciò che a noi giovani piace fare in linea di massima (fare sport, guidare auto, moto, passeggiare, ballare e divertirsi in generale) facendoci notare però che tutte queste attività sono spesso possibili solo con un’integrità fisica che non è da sottovalutare anche se spesso si da per scontata, l’intervento del dottore, infatti, era mirato ad una sensibilizzazione importante che ha fatto riflettere in molti in quanto da un momento all’altro ciò che diamo per scontato ogni giorno potrebbe cambiare a seguito di un incidente sia per mano nostra che di qualcun’altro. Il dottore, in un secondo momento, ha voluto trattare la parte che va al “dopo incidente” che, in caso non sia mortale, potrebbe comportare seri e irreversibili danni alla colonna vertebrale, numerosissimi sono infatti i casi (in percentuale nettamente maggiore per gli uomini) che condannano ad una vita sulla sedia a rotelle a seguito di incidenti che portano alla tetraplegia o paraplegia.
Per finire il relatore ha voluto riportare vari casi reali di cui si è occupato facendo così intervenire un suo paziente, che, con grande forza di volontà, è riuscito ad affrontare un grave incidente che lo ha bloccato sulla sedia a rotelle.
Dopo aver raccontato la dinamica dell’incidente, il ragazzo, di nome Vincenzo, ha parlato della sua più grande passione, suonare, affermando che il suo unico vero interesse dopo l’incidente fosse quello di tornare a suonare, ciò è stato reso possibile grazie al suo lavoro e quello dei suoi amici musicisti che, insieme, hanno creato un sistema meccanico in modo che Vincenzo potesse tornare a suonare la tanto amata tromba. Da questa idea è nata un’organizzazione che si occupa proprio di realizzare sogni simili a quelli di Vincenzo, donando un sorriso a chi tuttavia non vuole abbandonare la propria passione musicale.
È quindi terminato proprio con questo intervento il dibattito che a mio parere è stato apprezzato e ritenuto formativo da gran parte dei ragazzi presenti che in un modo o nell’altro si sono sentiti chiamati in causa. Ritengo, inoltre, sia stata una scelta importante riunire i ragazzi di questa fascia d’età in quanto sono proprio questi gli anni più a rischio e troppo spesso non basta un test teorico sulle norme della strada per far sì che chi è alla guida non commetta errori.