Nella
giornata di lunedì 3 febbraio 2020 le classi quinte dell’istituto ITST Enrico
Fermi sono state invitate a prendere parte ad un seminario riguardante il
suicidio stradale analizzando i metodi di prevenzione e le strategie di
intervento.
Un incontro voluto fortemente,
organizzato tenendo conto anche della giornata nazionale in memoria delle
vittime di incidenti stradali. Non a caso gli organizzatori, di cui si tratterà
dopo, hanno ritenuto opportuno sensibilizzare ragazzi e ragazze delle classi
quinte; è proprio questa l’età infatti (18-19 anni) quella in cui i giovani
iniziano per la maggior parte a guidare immettendosi quindi in una rete che
deve mantenere alti i livelli di sicurezza al fine di evitare il maggior numero
di incidenti, che questi siano gravi o meno.
L’incontro ha avuto inizio, presso
l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Ribezzo”, alle ore 10, dopo delle brevi
presentazioni da parte del Sindaco di Francavilla Fontana Antonello Denuzzo,
del dott. Antonio Cito (comandante della polizia municipale), del dott. Vincenzo
Tagliente (medico presso l’Unità Operativa Recupero e Rieducazione Funzionale
del San Raffaele di Ceglie Messapica), della preside del nostro istituto e di
altri individui vittime di incidenti stradali, ha preso la parola il tenente
dei Carabinieri di Francavilla Fontana Andrea Grasso che, dopo l’intervento
preliminare del sindaco, ha cercato di sensibilizzare noi ragazzi riportando
alcuni dati sugli incidenti stradali e raccomandando i giovani tutti di
mantenere sempre alta l’attenzione alla guida che può facilmente calare in
giovane età a seguito di comportamenti inadeguati e irresponsabili prima di
mettersi al volante. Il tenente, durante il suo intervento, ha voluto mettere
in risalto per lo più l’importanza di non fare uso di alcol o sostanze
stupefacenti soprattutto se si deve guidare, in modo da non recare danno prima
di tutto a se stessi, ma sicuramente anche agli altri utenti della strada, che
altrimenti potrebbero trovarsi in pericolo senza un reale motivo. La
responsabilità, a detta del Tenente, è un fattore molto importante ed è quindi
fondamentale non fare uso di sostanze che alterino le nostre percezioni
sensoriali tali da metterci in pericolo. Il tenente Grasso, prima di passare la
parola al dott. Antonio Cito, ha illustrato i motivi principali per i quali si
rilasciano i verbali (più di 300 al mese nel 2019) o per i quali l’Arma procede
a delle querele e quindi a dei processi in tribunale veri e propri (30 l’anno
scorso) questo al fine di sensibilizzare ulteriormente noi alunni e metterci in
guardia da scelte sbagliate (assunzione di sostanze o attività illecite) che
potrebbero costare caro (sia economicamente che moralmente).
Riagganciandosi al discorso del sindaco
Denuzzo, il comandante della Polizia Municipale, Antonio Cito, ha voluto
sottolineare l’importanza di mantenere le nostre strade sempre accessibili a
tutti, dato che stando ai dati sono molti i francavillesi che, purtroppo,
tralasciano varie norme del codice stradale bloccando, ad esempio, le discese
apposite per i disabili, comportando, in questo modo, un forte disagio per
queste persone e non solo. Il comandante ha parlato di un aumento della
percentuale degli incidenti, la municipale di Francavilla, infatti, è chiamata
ad intervenire in media una volta al giorno per incidente stradale ed inoltre
il comandante ha voluto sottolineare anche un aumento degli incidenti mortali
che, purtroppo, in un piccolo centro come Francavilla diventano sempre di più
una realtà.
Allo stesso modo la preside del nostro
istituto ha voluto raccomandare i ragazzi ad un corretto utilizzo
dell’automobile affermando che questa può diventare una vera e propria arma
nelle mani di chi non sa controllarla (o spesso di chi non sa controllare se
stesso).
Meno statistico ma pur sempre concreto è
stato l’intervento del sindaco che, ancor prima del tenente dei Carabinieri, ha
voluto aprire il dibattito trattando proprio l’inciviltà di chi non si cura
delle infrastrutture appositamente create al fine di ridurre i disagi per molti
individui (tra cui anche genitori con passeggini o anziani).
Importante, interessante ed approfondito
è stato poi l’intervento del dott. Tagliente che, servendosi di una
presentazione Power Point, ha in un primo momento evidenziato tutto ciò che a
noi giovani piace fare in linea di massima (fare sport, guidare auto, moto,
passeggiare, ballare e divertirsi in generale) facendoci notare però che tutte
queste attività sono spesso possibili solo con un’integrità fisica che non è da
sottovalutare anche se spesso si da per scontata, l’intervento del dottore,
infatti, era mirato ad una sensibilizzazione importante che ha fatto riflettere
in molti in quanto da un momento all’altro ciò che diamo per scontato ogni
giorno potrebbe cambiare a seguito di un incidente sia per mano nostra che di
qualcun’altro. Il dottore, in un secondo momento, ha voluto trattare la parte
che va al “dopo incidente” che, in caso non sia mortale, potrebbe comportare
seri e irreversibili danni alla colonna vertebrale, numerosissimi sono infatti
i casi (in percentuale nettamente maggiore per gli uomini) che condannano ad
una vita sulla sedia a rotelle a seguito di incidenti che portano alla
tetraplegia o paraplegia.
Per finire il relatore ha voluto
riportare vari casi reali di cui si è occupato facendo così intervenire un suo
paziente, che, con grande forza di volontà, è riuscito ad affrontare un grave
incidente che lo ha bloccato sulla sedia a rotelle.
Dopo aver raccontato la dinamica
dell’incidente, il ragazzo, di nome Vincenzo, ha parlato della sua più grande
passione, suonare, affermando che il suo unico vero interesse dopo l’incidente
fosse quello di tornare a suonare, ciò è stato reso possibile grazie al suo
lavoro e quello dei suoi amici musicisti che, insieme, hanno creato un sistema
meccanico in modo che Vincenzo potesse tornare a suonare la tanto amata tromba.
Da questa idea è nata un’organizzazione che si occupa proprio di realizzare
sogni simili a quelli di Vincenzo, donando un sorriso a chi tuttavia non vuole
abbandonare la propria passione musicale.
È quindi terminato proprio con questo
intervento il dibattito che a mio parere è stato apprezzato e ritenuto
formativo da gran parte dei ragazzi presenti che in un modo o nell’altro si
sono sentiti chiamati in causa. Ritengo, inoltre, sia stata una scelta
importante riunire i ragazzi di questa fascia d’età in quanto sono proprio
questi gli anni più a rischio e troppo spesso non basta un test teorico sulle
norme della strada per far sì che chi è alla guida non commetta errori.