giovedì 12 maggio 2016

L'Innominato di Manzoni si confronta con la sua coscienza in un testo di FRANCESCO SEBASTIO (1ATL)



Sarà giusto? Sarà sbagliato? Che conseguenze avrà la mia anima dopo questo gesto? E la
 giovine? Vivrà? 
Morirà? Soffrirà quanto basta per accontentare don Rodrigo? Tutto ciò mi confonde. Perché 
sono agitato? 

Infondo il mio è un rapimento su commissione; ma cosa avrà fatto questa creatura per finire 
imprigionata nel mio castello? 
Che coraggio potrà trasmettere quella vecchietta se colei sa quale destino l'attende?
Pregherà? Supplicherà? Mi lascerò trasportare o sarò distaccato e inconsapevole di tale 
situazione?
Forse scapperà! Ma glielo permetterò? Forse si; ma anche no. Come può una gentil creatura 
praticare l’evasione?
O magari dolce non è, magari è burbera e violenta, potrebbe attaccarmi , uccidermi. Che ne 
sarà di me?
La mia testa esplode , perché tante domande, per quale ragione me le pongo se so già come
 procedere?
 Ma anche su questo ho dei dubbi.
Sento caldo; la carrozza sta arrivando, sudo freddo per l’agitazione. Quale sarà il mio 
comportamento?
Ormai è tardi la carrozza è alla porta.
Gentile, dolce e addolorata mi dice il suo volto; la vecchietta le tiene la mano e le parla. Che le 
starà dicendo?
Ma ora basta con i pensieri è ora d’agire.

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