mercoledì 21 novembre 2018

I GIOVANI TORNANO ALLE BIBLIOTECHE E AL SAPERE: L'ILLUMINISMO STIMOLA ANCORA LE MENTI


di ANGELO CARRIERE - 4ACT

L’enciclopedia delle arti e dei mestieri è la più grande impresa culturale dell’illuminismo che aveva come obiettivo quello di riesaminare tutto il sapere umano. Fu progettata e diretta dal filosofo e scrittore Diderot con la collaborazione di altri filosofi francesi come Montesquieu, Voltaire e Rousseau.
Il matematico d’Alembert scrisse il “discorso preliminare” che delineava il sistema teologico delle scienze teoriche e pratiche, riconducendo sotto tre grandi funzioni dell’intelletto tutte le attività umane e attribuendo ad esse la stessa dignità; le attività che vengono identificate sono la ragione che comprendeva gli aspetti del lavoro umano, la memoria che riguardava il sapere storico e l’immaginazione che concerneva le arti. Il primo volume dell’opera comparve a Parigi nel 1751 e incontrò subito l’opposizione delle forze culturali più conservatrici ovvero i gesuiti. Con la nascita dell’enciclopedia Diderot intendeva riunire le conoscenze sparse sulla terra e trasmettere il patrimonio culturale ai posteri. Proprio in merito alla necessità della trasmissione del sapere va da sè che nella nostra avanzata era digitale fosse utile, anzi necessario, continuare questo tipo di progetto adeguandolo ai tempi e alle necessità moderne. È così che nascono l’enciclopedia on-line, tra tutte Wikipedia a livello mondiale e l’enciclopedia Treccani a livello nazionale, attraverso cui circola il sapere e la conoscenza. I risultati, sul piano della diffusione del sapere e dell’informazione, sono però contraddittori: da una parte, sicuramente, si ha l’impressione di una maggiore e più profonda circolazione di dati, dall’altra, basta poco per rendersi conto come questa nuova cultura e il sistema informativo che la sostiene siano estremamente massificati, livellati e standardizzati. In generale le possibilità di diversificare la consultazione in campo informatico è più elevata che in campo cartaceo anzi enorme al confronto di biblioteche tradizionali che ciascuno di noi potrebbe frequentare, anche se, spesso, I risultati della ricerca sul web finiscono per copiare percorsi obbligati perché più semplici alla fruizione, a confronto, l’arcaico e artigianale lavoro della consultazione libraria risulta secondo me, a volte, lacunoso a livello dell’informazione ma più vivo e vissuto. A questo proposito a mio parere l’ideale sarebbe poter alternare la soddisfazione del sapere attraverso entrambi i tipi di enciclopedie, usando quelle on-line per una visione generale dell’argomento scelto per poi approfondire il discorso usufruendo delle vecchie e care enciclopedie cartacee magari cominciando a frequentare le classiche librerie del paese che ai tempi dei nostri genitori rappresentavano luoghi d’incontro non solo culturali ma anche di condivisione sociale che sicuramente ad oggi scarseggia. A tal riguardo è giusto sottolineare che a Francavilla Fontana questo fenomeno si sta ripresentando da quando è stata aperta la nuova biblioteca comunale, diventata punto di ritrovo e condivisione tra giovani che vogliono anche condividere in rete la loro esperienza culturale servendosi dei social network. In questo modo, quindi, il vecchio e il nuovo si intrecciano ottenendo il miglior risultato possibile!

Nessun commento:

Posta un commento